Big data: in Italia mercato di 4,1 miliardi di euro
Nel 2025 la spesa in infrastrutture, software e servizi per la gestione e analisi dei dati crescerà del 20%
Milano, 4 novembre 2025 – 4 miliardi di euro è l’ammontare del mercato del Data Management e Analytics in Italia.
Nel 2025 la spesa delle organizzazioni italiane in infrastrutture, software e servizi connessi alla gestione e analisi dei dati crescerà del 20%, evidenziando un trend in linea con gli scorsi anni, per toccare un valore di mercato di 4,1 miliardi di euro. Nel dettaglio, a trainare la spesa è la componente di Business Intelligence e Data Science (+27%), in cui troviamo sia nuove applicazioni di AI e Generative AI in logica progettuale sia soluzioni di GenAI pronte all’uso, messe a disposizione ad una larga fetta di dipendenti delle organizzazioni. Queste ultime, spesso utilizzate in ambito coding e analisi dati, pesano circa il 5% del totale valore di mercato.
Nonostante la crescita del settore ancora poche aziende risultano pronte a sfruttare i benefici della valorizzazione dei dati per l’intelligenza artificiale, a causa di architetture dati inadeguate o assenza di una governance chiara su dati e processi.
Solo il 38% delle grandi aziende italiane ha definito una chiara strategia di valorizzazione dei dati e appena il 20% ha nominato un executive alla sua guida, come Chief Data Officer o Chief Data & Analytics Officer. Nella Data Science, si registra un grande fermento, ma oltre un quarto delle grandi aziende italiane non ha ancora avviato alcun progetto di Advanced Analytics.
Questi dati sono riferiti dalla ricerca dell'Osservatorio Big Data e Business Analytics del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno ‘Data & Decision Intelligence: pilotare l’AI per usarla davvero!’.
‘Oggi, nelle organizzazioni, dati e intelligenza artificiale non possono più viaggiare su binari separati - afferma Carlo Vercellis, responsabile scientifico dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics - è necessario integrare in modo sinergico le componenti Data ed IA, lasciando che siano le esigenze di business a tracciare il percorso, per ottimizzare i processi o innovare nella proposta di valore. In mancanza di questi elementi, il potenziale valore dell’Intelligenza Artificiale rischia di rimanere inespresso o addirittura creare nuovi rischi per le aziende. Un approccio data-centric IA consente alle organizzazioni di far lavorare insieme l’intelligenza artificiale e dati, migliorando la qualità delle decisioni e rendendo i processi più intelligenti e sostenibili”.
“La sfida che le imprese si trovano ad affrontare oggi è duplice - ha chiarito Alessandro Piva, responsabile della ricerca dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics - Da un lato, è essenziale mantenere una sana cultura basata sul miglioramento del decision-making, consapevoli che l’IA rappresenta un mezzo e non il fine ultimo. Dall’altro, è cruciale preparare le piattaforme dati aziendali per diventare AI-ready, in vista di un’ondata di innovazione che richiederà maggiore scalabilità e apertura verso una crescente eterogeneità di applicazioni di intelligenza artificiale. Da questo deriva un avvicinamento sempre più marcato tra Data Governance e AI Governance, due ambiti interconnessi che ora più che mai necessitano di logiche di dialogo e collaborazione”.
L'edizione 2025 dell'Osservatorio Big Data & Business Analytics della POLIMI School of Management è realizzata con il supporto di: Cloudera, Cluster Reply, Data Reply, Databricks, ICSC, IFAB, Irion, Plenitude, SAP, AB Initio, Alteryx, BearingPoint, BlueBI, GFT, Horsa Insight, Sintra, Target Reply, Different Factory, Automobili Lamborghini.
