Commercialisti: criteri ESG restano obiettivo irrinunciabile
Sostenibilità e reporting all'esame dell'Ordine dei Commercialisti
I criteri ESG: Environmental, Social e Governance restano fattori fondamentali per l’attività delle aziende.
È una delle considerazioni che sono emerse dal congresso del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, che si è tenuto ai Magazzini del cotone a Genova dal 22 al 24 ottobre.
Nonostante la tendenza a tirare il freno all’estensione dell’obbligo di misurare l’impatto ambientale attraverso la valutazione delle componenti ESG, i criteri fanno parte ormai del patrimonio delle aziende e il percorso verso la sostenibilità è intoccabile.
Le aziende non intendono infatti rinunciare infatti al ritorno in termini di apprezzamento dei cittadini, di attrattività degli investimenti e di migliori condizioni da parte degli istituti di credito e delle assicurazioni.
È vero che le più recenti normative dell’Unione europea come l'Omnibus package e la direttiva Stop the Clock hanno sancito un rallentamento dell’iniziativa per l’introduzione di norme di rendicontazione di sostenibilità dapprima dirette alle aziende di grandi dimensioni e poi destinate ad allargarsi a quelle medie e, progressivamente, a tutte le piccole che saranno coinvolte attraverso la filiera di fornitura.
Tuttavia nell’esplorare il ruolo evolutivo del commercialista nell’identificazione, valutazione e gestione dei rischi d’impresa, l’Odcec, l’associazione che riunisce i professionisti del settore, ha dedicato spazi importanti agli aspetti di governance e di sostenibilità, valutando le nuove normative, la crescente attenzione ai criteri ESG e le esigenze di trasparenza e accountability.
Analoga considerazione è stata riservata al ruolo del commercialista nel supporto alle Pmi ancora non obbligate, ma comunque coinvolte nella catena di fornitura.
La considerazione dell’Ordine dei commercialisti verso queste tematiche si è concretizzata nell’organizzazione della Quarta Sessione plenaria, che ha concluso il congresso, dedicata a sostenibilità, ESG, normativa europea, con un focus particolare sulla consulenza strategica oltre il reporting obbligatorio.
La riunione che ha chiuso i lavori è stata intitolata: ‘Oltre i numeri. Gestione Integrata del rischio in ottica fiscale, Environmental, Social e Governance’.
“In questi ultimi anni - si legge in una nota degli organizzatori - abbiamo assistito ad un’intensa accelerazione della regolamentazione nell’ambito della sostenibilità, con un rilevante impatto sull’esercizio della professione soprattutto per le attività di reporting, assurance e consulenza aziendale. La componente normativa è un fattore importante tra i vari meccanismi di pressione che possono sviluppare o limitare la transizione verso la sostenibilità sociale, produttiva ed economica del sistema e dei suoi elementi, ma non è l’unico. Verranno esaminati gli effetti che potrà generare l’allentamento nelle previsioni sulla disclosure aziendale rispetto ai comportamenti nei rapporti economici tra operatori e imprese, e nelle relazioni sociali tra imprese e cittadini per comprendere quali sono i concreti e sicuri vantaggi delle recenti scelte di riallocare energie e risorse dalla sostenibilità verso altre priorità. Senza tralasciare i rischi connessi ad un’eventuale variazione nella percezione collettiva della sostenibilità per le generazioni future, anche professionali, che potrebbero doverne sostenere il peso”.
Silvio Damiani
